Energy & Strategy: il mercato elettrico italiano deve ancora adeguarsi alla generazione distribuita
Data di inserimento: 29.10.2018 - 09:56
Il mercato elettrico italiano si sta preparando ad affrontare le sfide del futuro, ma per ora le innovazioni non hanno riscontri concreti nella realtà. È il risultato cui è approdato il secondo Electricity Market Report, a opera del Energy & Strategy Group della School of Management del Politecnico di Milano.
«Il mercato elettrico è un sistema particolarmente articolato, sia per l’estrema diffusione e varietà ingegneristica delle infrastrutture, sia per la presenza di un sistema regolatorio molto delicato, giacché deve mantenere gli equilibri tra fonti e impieghi di un bene prezioso come l’energia – spiega Vittorio Chiesa, direttore del gruppo di ricerca -. Ciononostante è un sistema in continua evoluzione, dove sia le configurazioni fisiche sia quelle virtuali di aggregazione di infrastrutture hanno subito e subiranno profondi cambiamenti».
«In nessuno dei casi studiati lo sviluppo della tecnologia ha rappresentato un freno. Di contro invece tutti i casi sono bloccati dalla normativa vigente, che non permette la creazione di energy community, aggregazioni di unità di consumo e produzione diverse da quella one-to-one (un’unità di consumo e una di produzione per autoapprovvigionamento). In più, la metà ha anche una forte barriera economica, trainata principalmente dagli alti costi degli impianti fotovoltaici di piccola taglia e dei sistemi di accumulo».
Il gruppo Energy & Strategy ha elaborato un modello teorico di valutazione della convenienza economica per l’utente energetico (opportunamente aggregato in community) e per l’eventuale “gestore” (virtuale o reale, esistente o costituito ad hoc) della community stessa. Il modello teorico di valutazione è poi stato applicato a una serie di casi di studio rappresentativi delle possibili configurazioni utilizzabili nei comparti residenziale, commerciale e industriale. Soltanto in due casi – centro commerciale e distretto industriale - risulta conveniente la creazione di una community virtuale. Nel caso di condomini e distretti residenziali gli utenti vedono un business profittevole solamente nel momento in cui creano una energy community e non partecipano al mercato dei servizi di dispacciamento. Inoltre, la configurazione fisica, per gli alti costi di rifacimento della rete elettrica, non permette a nessun soggetto (condominio, distretto residenziale e industriale, centro commerciale) di avere ritorni economici interessanti.
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